Autore: Maestro Paolo Simonetti

A quasi un secolo da quella tragica pagina di storia locale, quale fu l’eccidio di Braccano del 23 marzo 1944, era certamente doveroso pubblicare una sintesi delle circostanze, alcune pur non ancora del tutto chiarite, nelle quali si inserì quell’accadimento. Questa piccola raccolta di ricordi, pubblicati per la prima volta dal settimanale “L’Azione” in una serie di articoli negli anni ’60 e.a, mi sembra un ottimo mezzo per rimembrare quei fatti e rendere onore alla verità, ai tanti che, nel bene o nel male, vi presero parte. Non a caso l’autore di quest’opera, il matelicese prof. Gualtiero Simonetti, insigne studioso, illustre docente e nobile patriota, fu uno dei principali protagonisti delle vicende raccontate. Ed a garantirci l’imparzialità e l’obbiettività di quanto redatto, non è solo lo stile di un narratore che scrive in terza persona e che non esita a descrivere con chiarezza i drammi di quei giorni, ma anche la cultura cattolica di un uomo, che non disdegna pur con un linguaggio sempre pacato a mostrare le luci e le ombre, i sogni, i dubbi e gli errori, che segnano l’esistenza umana. D’altra parte dalla rievocazione di tanta violenza traspare di fondo un suo atteggiamento di attesa, un messaggio di speranza nel futuro, quasi una sorta di catarsi, di liberazione dal dolore per un avvenire migliore. Ecco allora che quest’opuscolo di poche pagine – curato dal figlio Paolo Simonetti – diventa un monumento: un tributo alla storia ed alla memoria popolare, un monito per tutti, affinché non si dimentichino mai la follia del conflitto militare, la tragedia della guerra civile, l’eroismo della lotta all’invasore, la generosità del sacrificio umano di chi cadde per un mondo diverso, aspirando ad ideali di libertà e giustizia.

Matelica è un piccolo comune marchigiano dell’alto maceratese le cui origini risalgono Paleolitico, gli umbri, popolazione indoeuropea, già nel 2000 a.C. si erano stanziati nella valle del fiume Esino, dove sorge attualmente la città. Matelica è anche famosa, tra le altre cose, per la produzione del Verdicchio e della sua DOC (con oltre 50 anni di storia) e per essere la città di Enrico Mattei fondatore dell’ENI.